FFO 2015 e misure incentivanti per i giovani ricercatori
Il ministro ha convocato la CRUI (Conferenza dei Rettori) la settimana scorsa al fine di esprimere il parere sul nuovo decreto di attribuzione del fondo di funzionamento ordinario agli atenei italiani. Contemporaneamente sul sito del Ministero e su alcune testate giornalistiche sono usciti articoli che hanno descritto alcuni aspetti positivi del decreto, tacendo però quelli negativi.
Facciamo il punto per capire quale è la situazione reale.
Lo stanziamento che il Ministero attribuisce quest’anno al sistema universitario italiano è pari a 6.923.188 € e quindi quasi il 2% in meno rispetto allo stanziamento dell’anno passato.
Il decreto mantiene uno schema simile a quello dell’anno passato, con una quota premiale che passa a ca. il 20%, come già previsto dai decreti precedenti (aumento del 2% ogni anno) ed una quota base pari all’80% delle risorse messe a disposizione.
La quota base risulta pari a ca. 4910000 € , e pertanto risulta ca. il 4% inferiore a quella assegnata lo scorso anno.
Tale quota viene assegnata ai singoli atenei per il 75% sulla base allo storico (quota base 2014, ecc….) e per il 25% in proporzione al peso di ciascun ateneo in termini di costo standard.
L’assegnazione per finalità premiali sale da 1215000 € a 1385000 €, e viene ripartita tra gli atenei in funzione dei risultati VQR (65%), delle politiche di reclutamento in termini di produttività scientifica dei soggetti reclutati (20%), della internazionalizzazione della didattica (3%) e dei risultati della didattica espressi come numero di studenti regolari che hanno acquisito almeno 20 CFU (12%).
Tuttavia il fatto che viene fissato il margine di oscillazione nell’attribuzione rispetto a quella avvenuta nel 2014 rende tali criteri utili a definire un importo di premialità che sarà attribuito solo parzialmente, visto che ogni ateneo non potrà avere una attribuzione inferiore del 2% rispetto a quella dell’anno pregresso.
Poichè dal rapporto tra spese per il personale e attribuzione dell’FFO dipende l’indice di sostenibilità economico finanziaria degli atenei, la minore attribuzione determinerà un innalzamento di questo indice ed una minore capacità assunzionale da parte degli atenei. I punti organico assegnati oltre il minimo garantito a ciascun ateneo dipendono infatti dal delta tra l’indicatore prima citato ed il valore stabilito dai decreti.
Al di là di questa ulteriore stretta, di particolare interesse per la comunità risulta un articolo del decreto (Art.5) dedicato alla chiamate di docenti esterni all’ateneo, al trasferimento di ricercatori ed alle chiamate dirette ai sensi della legge 230/2005.
Si tratta in particolare di 10.000.000 € complessivi che incentivano le chiamate esterne (art. 18 comma 1 e 4), il trasferimento di ricercatori a tempo indeterminato, l’assunzione di RTD b e le chiamate dirette (art.24 comma 3, lettera B). Sono esclusi da questo articolo gli incentivi per le chiamate per chiara fama.
Il cofinanziamento è pari al 50% del costo da sostenere (o al 95% per specifici casi) e potranno usufruire di questi incentivi solo gli atenei che rispettano alcuni requisiti tra cui il 20% di chiamate esterne già effettuare.
Si tratta di misure la cui entità non è grandissima, visto che un ateneo di medie dimensioni (15-20.000 studenti) potrà concorrere per ca. 3-4 posizioni da ricercatore (almeno una risorsa sarà assegnata ad ogni ateneo), ma che risulta di particolare importanza per i nostri giovani in quanto il meccanismo del cofinanziamento riduce proporzionalmente la necessità di punti organico per la chiamata creando canali preferenziali.
Con tali misure risulta pertanto di particolare importanza spingere i giovani a presentare proposte per bandi competitivi quelli appena chiusi a livello nazionale (SIR) e quelli che si stanno oggi aprendo (Borse Marie Curie).
SIR: http://sir.miur.it/
Azioni MaCurie: http://ec.europa.eu/research/mariecurieactions/index_it.htm