Novità – Adeguamento Corso di Laurea EA a direttive comunitarie – Dottorato di ricerca – PNR
Gent.mi colleghi, alcune novità.
1.Adeguamento del corso di laurea in Ingegneria Architettura alla Direttiva 2005.
A seguito dell’emanazione della direttiva del 2005 relativa alle professioni regolamentate e che abroga la direttiva del 1985 relativa alla professione di Architetto, la comunità europea ha chiesto agli atenei italiani che hanno attivi corsi di laurea LM4-CU (Ingegneria Edile-Architettura) di verificare e dichiarare la conformità alla direttiva stessa. Questo passaggio è importante in quanto permette, contestualmente alla dichiarazione di conformità, di valutare e definire eventuali adeguamenti resisi necessari in relazione ai mutamenti intervenuti nell’ambito professionale nei 15 anni trascorsi dall’istituzione di questo corso di laurea. Poiché questo richiede un rapporto tra ciascun ateneo ed il ministero abbiamo interessato la COPI (ex conferenza presidi di ingegneria) affinché si facesse tramite nei confronti del Ministero per valutare in forma comunitaria le azioni possibili relative ai corsi incardinati nelle facoltà di Ingegneria. In relazione a questa richiesta la settimana scorsa in sede COPI è stato costituito un gruppo di lavoro e giovedì di questa settimana si terrà un incontro a Roma con tutti i coordinatori di corso di laurea (o loro delegati) al fine di affrontare in modo unitario il rapporto con il Ministero.
2. Dottorato di ricerca
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha istituito, attraverso il decreto ministeriale numero 596 del 3 luglio 2013, una Commissione di studio sul Dottorato, con lo scopo di elaborare proposte operative. A seguito infatti della pubblicazione del decreto sono emerse critiche evidenziate anche in sede COPI. La relazione è disponibile qui: Relazione_finale_Commissione_dottorato
3. PNR
E’ stato presentato in consiglio dei ministri il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR). L’obiettivo dichiarato è quello di creare nuova occupazione, favorire la crescita dell’autonomia dei nostri ricercatori e il trasferimento non solo di tecnologie e brevetti, ma anche di competenze, all’interno del Paese.
Il nuovo PNR, intende trasformarsi da triennale a settennale (2014-20) per allinearsi con il Programma Quadro europeo Horizon 2020, ed è il frutto di una consultazione portata avanti dal MIUR in collaborazione con il MISE.
Il Programma identifica un piano d’azione attento alle sfide maggiori che la società contemporanea propone, identificate a livello comunitario, e al tempo stesso frutto di una declinazione nazionale di quelle sfide, che emerge dalla strategia di specializzazione intelligente dei territori. Le sfide individuate sono 11:
- Scientific and cultural progress
- Health, demographic change and wellbeing
- European Bio-economy Challenges
- Secure, clean and efficient energy
- Smart, green and integrated transport
- Climate action, resource efficiency and raw materials
- Europe in a changing world – inclusive, innovative and reflective societies
- Space and astronomy
- Secure societies – protecting freedom and security of Europe and its citizens
- Restoring, preserving, valuing & managing the European Cultural Heritage, Creativity
- Digital Agenda
Come è possibile osservare le linee sono coincidenti con Horizon 2020, con l’inserimento di una linea relativa al patrimonio culturale.
Gli assi sui quali il Programma si muove sono tre: a) lo sviluppo e l’attrazione di capitale umano altamente qualificato, da inserire nel tessuto produttivo del Paese; b) l’identificazione di un numero limitato di importanti progetti tematici (con il corredo delle rispettive infrastrutture) a forte impatto sul benessere dei cittadini; c) la promozione, anche attraverso il trasferimento di conoscenza e competenze, della capacità d’innovare e di competere da parte del sistema delle imprese, in particolare delle piccole e piccolissime.
Sono previsti 900 milioni di euro l’anno (6,3 miliardi in 7 anni).
Entro 60 giorni dall’approvazione del PNR da parte del CIPE, verranno costituiti dei Comitati di Programma (CP) specifici per ciascuna linea di intervento, formati da rappresentanti dei principali enti pubblici e privati partecipanti a quell’intervento, in primo luogo le Regioni, che ne definiranno linee guida e programmi.
E’ possibile visionare la presentazione effettuata il 31.1.2014 cs310114bis_all1